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Tipologie di olio: guida completa alla scelta

Tipologie di olio: guida completa alla scelta

Esistono tante tipologie di olio, ognuna con caratteristiche differenti. Leggi l'articolo per scoprire tutti i tipi e la loro classificazione.

Solo in Italia ci sono più di 600 varietà di piante d'olivo che possono dar vita a molteplici tipologie di olio. Queste differiscono tra loro non solo per sapore, ma anche per parametri chimico-fisici, purezza e qualità.

Proprio per evitare che i consumatori incappino in truffe e frodi la Comunità Europea ha stabilito parametri rigorosi.

Questi parametri si traducono in una meticolosa classificazione degli oli di oliva, particolarmente utile per poter riconoscere i diversi prodotti disponibili in commercio.

Infatti, nelle etichette apposte sulle confezioni di olio EVO sono riportate numerose informazioni, tra le quali proprio la categoria e la provenienza dell'olio in questione. Queste informazioni possono essere utilizzare per effettuare una scelta consapevole.

Scopriamo allora quanti tipi di olio di oliva esistono e dove trovare le informazioni utili per avere la certezza di portare in tavola un prodotto di qualità.

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Quante tipologie di olio esistono?

 

Il Regolamento CEE n. 2568/91 (e successive modifiche) individua 8 tipologie di olio di oliva:

  1. Olio extra vergine d'oliva: ottenuto dalla spremitura delle olive mediante processi esclusivamente meccanici; è privo di difetti; ha un' acidità libera espressa in acido oleico, non superiore allo 0,8%

  2. Olio di oliva vergine: ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici; ha un gusto perfetto e acidità libera non superiore al 2%

  3. Olio di oliva lampante: non vendibile al dettaglio; caratterizzato da difetti organolettici e un'acidità libera elevata superiore al 2%

  4. Olio di oliva raffinato: ottenuto tramite rettificazione di oli vergini lampanti

  5. Olio di oliva: composto di oli d'oliva raffinati e oli d'oliva vergini; con un tenore di acidità libera non superiore al 1%

  6. Olio di sansa d'oliva greggio: si estrae con un solvente dai residui solidi della spremitura delle olive (in particolare dalle bucce, dalla polpa e dai noccioli)

  7. Olio di sansa d'oliva raffinato: si ottiene dal processo di raffinazione dell'olio di oliva di sansa greggio

  8. Olio di sansa d'oliva: è una miscela di olio di oliva di sansa raffinato e olio di oliva vergine

Per definire la conformità di un olio a una specifica categoria vanno, dunque, tenuti in considerazione diversi aspetti come:

  • Grado di maturazione del frutto alla raccolta
  • Metodo di produzione
  • Parametri chimici, tra cui la percentuale di acidità libera
  • Parametri organolettici

Tutte caratteristiche che servono a valutare la qualità della materia prima e del prodotto finale.

Va da sé che l'olio extravergine di oliva rappresenta l'eccellenza assoluta in termini di qualità, ed è il tipo di olio da preferire.

 

Tipologie di olio

 

Quanti tipi di olio ci sono in Italia?

 

Quasi 700 cultivar garantiscono all'Italia una varietà di olio unica al mondo.

Sono almeno 695 le varietà di olivo censite secondo il Registro nazionale delle varietà di piante da frutto del MIPAAF. Ecco perché tra oli monovarietali e blend, le tipologie di olio in Italia sono molteplici e variano da zona a zona.

Ogni regione si caratterizza per un ampio ventaglio di cultivar, che nel tempo si sono ulteriormente differenziate localmente e adattate a particolari aree.

In particolare, l'Umbria dispone di un territorio particolarmente vocato all'olivicoltura tanto che tutta la regione fa parte della zona di produzione dell'Umbria DOP.

Qui la varietà di olivo più diffusa è il Moraiolo. Questo olio produce piccoli frutti in grado di dar vita a un olio dal profumo e dal sapore intenso e avvolgente come quello dell'olio Trevi DOP Umbria. Non a caso è stato il primo a ottenere il riconoscimento DOP Umbria Colli Assisi - Spoleto.

La varietà Moraiolo, affiancata da quelle Frantoio e Leccino, rendono unico e pregiato l'olio prodotto nell'area di Trevi.

 

selezione-umbra

 

Qual è il miglior olio per cucinare?

 

Senza alcun dubbio, l'olio extravergine di oliva ottenuto da sole olive italiane e spremuto a freddo rappresenta la scelta ideale per:

  • Il sapore ineguagliabile
  • Le proprietà benefiche per l'organismo
  • L'elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (più stabili in cottura rispetto a quelli polinsaturi)

Non a caso l'olio extravergine di oliva è alla base della dieta mediterranea, ed è consigliato per una alimentazione sana ed equilibrata.

Ideale se usato per condire a crudo, in cucina l'olio d'oliva si presta a molteplici usi e tipi di cotture. Si può, infatti, spaziare da quelle più brevi a quelle più lunghe, così come ottenere fragranti e gustose fritture o sostituire il burro nelle ricette dolci.

 

Tipologie di olio: quale scegliere per cucinare?

 

Quale olio usare a crudo?

 

L'olio extravergine di oliva è l'ideale per condire a crudo qualsiasi piatto. È perfetto per insaporire una semplice insalata, ma anche numerose altre ricette, grazie alle sue particolari caratteristiche organolettiche.

Utilizzato a crudo, l'olio EVO mantiene inalterate tutte le sue proprietà benefiche e antiossidanti, contribuendo così a esaltare il sapore dei piatti e favorire una sana alimentazione.

Come per il vino, si può abbinare il giusto olio EVO a ogni pietanza in modo da esaltare gli odori e i sapori di ciascuna ricetta.

 

Tipologie di olio: quale preferire per condire a crudo?

 

Dove leggere il tipo di olio?

 

L'etichetta può essere considerata alla stregua della carta d'identità dell'olio. È qui che devono essere riportati con esattezza e in modo chiaro, leggibile e indelebile il metodo produttivo e la tipologia di olio.

Ad esempio, se si tratta di olio EVO, la dicitura riportata in etichetta sarà: "olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici".

Un'altra indicazione da ricercare nell'etichetta dell'olio è quella relativa al luogo di produzione e di origine delle olive, ad esempio: "olio extravergine di oliva, ottenuto in Italia da olive raccolte in Italia".

Qualora l'etichetta dovesse riportare la denominazione di origine DOP significa che l'olio è stato ottenuto sicuramente da olive 100% italiane.

Particolarmente utile, inoltre, è individuare sulla confezione l'annata di produzione dell'olio, data dalla dicitura: "campagna di raccolta 2022".

In Italia, per l'olio EVO, questa informazione è obbligatoria solo se il 100% dell'olio proviene dalla stessa campagna olearia. L'anno di produzione, quindi, non può mai essere riportato se l'olio confezionato proviene da una miscelazione di oli di due o più campagne.

In questo modo si è certi che il prodotto che si andrà ad acquistare non è stato ottenuto miscelando all'olio nuovo uno più vecchio.

Per sapere se quello che si sta acquistando è un olio di qualità oppure no, è quindi indispensabile leggere con attenzione l'etichetta del prodotto o, in alternativa, recarsi di persona presso un frantoio di fiducia.

 

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