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Olio nuovo: qualità e costi dell'olio EVO 2022

Olio nuovo: qualità e costi dell'olio EVO 2022

Una campagna olearia, quella 2022-2023, non priva di difficoltà per gli olivicoltori del Belpaese.

Nonostante l’estrema resistenza dell’ulivo alla mancanza di acqua e al caldo (che sono anzi utili alla pianta nel periodo giusto per tenere ad esempio lontana la mosca dell’olivo), le temperature troppo elevate fuori stagione e una siccità estrema, mai vista negli ultimi settant'anni, hanno provocato uno stress idrico agli uliveti che ha danneggiato prima la fioritura e poi le gemme.

Le conseguenze sono ovvie: un calo drastico della produzione che, unito a un aumento dei costi di produzione dovuto al caro energia (le aziende olearie sono aziende energivore) e all’aumento generale dei costi, porterà, molto probabilmente, a un aumento del prezzo finale al consumatore dell’olio nuovo

Tuttavia, gli italiani (e non solo) non dovranno rinunciare a portare sulla propria tavola tutta la bontà e le proprietà salutari del nostro olio EVO.

Non bisogna infatti dimenticare che la nostra penisola, con oltre 150 milioni di ulivi disseminati distribuiti su tutto il territorio, con oltre 500 cultivar differenti (capaci di generare altrettanti profumi e sentori caratteristici) e con una tradizione olearia secolare, rappresenta un’indiscussa eccellenza nel settore della produzione olearia mondiale.

Per il consumatore si tratterà di dover ponderare ancora meglio le sue scelte per essere certo di acquistare un olio nuovo di altissima qualità con un occhio al prezzo.

In questo articolo vedremo:

 

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Olio nuovo: qualità e costi

Nella stagione olearia 2021-2022 l’Italia è stato il secondo Paese al mondo per la produzione di olio.

Secondo il report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol, diffuso in occasione della giornata di inizio della raccolta delle olive 2022/2023, in Italia la produzione di olio nuovo, in termini di quantità, subirà un calo stimato del 30%.

Come abbiamo già anticipato, alla base di questo calo, le condizioni climatiche atipiche che hanno caratterizzato le ultime stagioni, con gelate tardive in primavera e una forte siccità nel periodo autunnale.

Ad aggravare la situazione, la decisione di alcune aziende di non intervenire con irrigazioni di soccorso per gli elevati costi che questo avrebbe comportato.

Secondo la stessa fonte, le regioni più danneggiate sarebbero quelle del Sud, come la Puglia e la Calabria, che, da sole, rappresentano circa il 70% della produzione olivicola nazionale.

Se da un lato, a livello nazionale, la produzione scende, dall’altro gli esperti prevedono un inevitabile aumento dei prezzi dell’olio nuovo al dettaglio legato, oltre che alla flessione in termini quantitativi, anche e soprattutto all’aumento dei costi di produzione (stimati da Coldiretti e Unaprol in una media del 50%).

A questo proposito, in generale è bene ricordare di diffidare di un olio venduto a pochi euro al litro perché, molto probabilmente, non contiene solo olio extravergine e potrebbe essere stato prodotto con olive vecchie, se non addirittura rovinate e reso inodore e insapore attraverso procedimenti chimici.

Dunque, indicativamente, un buon olio nuovo 2022 costerà al consumatore finale tra i 10 e i 20 euro al litro (nel caso di un DOP).

Per poter essere certi di acquistare la migliore qualità al miglior prezzo c’è senz’altro da preferire la filiera corta, acquistando direttamente da un produttore nazionale.

Tra le incertezze che contraddistinguono la stagione olearia 2022-2023, non vi sono invece dubbi sulla qualità dell’olio EVO nuovo nostrano: l’olio extravergine di oliva italiano è il migliore al mondo.

Basti pensare che dei 132 oli extravergini ad aver ottenuto le certificazioni DOP e IGP in Europa, 48 tra DOP e IGP vengono prodotti in Italia.

Eccellenza tra le eccellenze, l’olio umbro DOP che, secondo gli esperti, quest’anno si prospetta qualitativamente ancora migliore rispetto alla stagione precedente.

Ma cosa rende così unico e pregiato l’olio EVO italiano e quello umbro in particolare?

La sua unicità nasce dal fatto che si tratta di un prodotto che arriva dalla pianta alla tavola rispettando precisi criteri di qualità, a partire dal momento della raccolta che rappresenta una tra le più importanti pratiche nella coltivazione dell'olivo. 

Scopriamo quando e con quali modalità i migliori produttori si dedicano a questa fondamentale fase della produzione dell’olio extravergine di oliva.

 

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Qual è il momento giusto per raccogliere le olive?

Per ottenere un olio nuovo di altissima qualità, raccogliere le olive nel momento ideale è il primo passo fondamentale.

La scelta del momento migliore in cui raccogliere le olive è proprio il punto di partenza del metodo Guidobaldi che noi della Società Agricola Trevi Il Frantoio seguiamo fedelmente di generazione in generazione.

È proprio al momento della raccolta che iniziano a delinearsi le caratteristiche organolettiche dell’olio dovute al diverso stadio di maturazione del frutto ma anche le caratteristiche fisico-chimiche dell’olio EVO quali il livello di acidità, l'indice di perossido, la composizione degli acidi grassi e degli steroli.

Se la stagione dedicata alla raccolta è l’autunno, bisogna però sapere che è tra ottobre e novembre che le olive raggiungono la maturazione ideale per donare all’olio sapori intensi e fruttati permettendo di ottenere un olio nuovo che mantenga intatte le caratteristiche del frutto e di garantire i benefici dell’olio extravergine a chi lo consuma.

Ed è proprio tra ottobre e novembre che noi della Società Agricola Trevi Il Frantoio ci dedichiamo alla raccolta.

Per capire l’importanza di individuare il corretto momento della raccolta basta fare riferimento al sistema delle indicazioni geografiche dell'UE, che mira a tutelare i nomi di prodotti provenienti da regioni specifiche e che possiedono qualità specifiche o godono di una reputazione legata al territorio di produzione.

In particolare alla Denominazione di Origine Protetta (DOP), riservata esclusivamente a quei prodotti che hanno i legami più forti con il territorio dal quale provengono e per i quali ogni singola parte del processo di produzione, trasformazione e preparazione deve avvenire nella regione specifica.

Per il riconoscimento di tale certificazione, che il nostro olio EVO Trevi DOP Umbria - Colli Assisi Spoleto ha ottenuto per primo nella regione Umbria nel 1998, i produttori devono attenersi a rigidi disciplinari di produzione, stabiliti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Il disciplinare della DOP “Umbria” prevede, tra l’altro, che la raccolta delle olive debba essere effettuata obbligatoriamente entro il 31/12 di ogni anno.

 

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I sapori dell’olio nuovo in base al periodo di raccolta delle olive

Abbiamo detto come il momento della raccolta sia fondamentale nel determinare le caratteristiche organolettiche dell’olio nuovo:

  • Olive verdi e acerbe daranno vita a un olio nuovo dal profumo fruttato intenso, amaro e piccante come l’ Olio EVO Trevi DOP Umbria, ottenuto da sole olive di varietà Moraiolo (quindi con standard qualitativi ancora superiori rispetto a quanto previsto dalla certificazione DOP "Umbria Colli Assisi Spoleto" che prevede, per questa menzione geografica, una percentuale di varietà Moraiolo non inferiore al 60%).

  • Olive a maturazione iniziale produrranno oli dai sentori fruttato amaro e piccante medi come l’Olio EVO Famiglia

  • Olive mature origineranno oli dal sapore delicato, finemente fruttato e rotondo, poco piccante e dolce come l’Olio EVO Elite.

La scelta dipenderà, oltre che dal proprio gusto personale, anche dall’uso e dagli abbinamenti dell’olio EVO in cucina.

 

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Come vengono raccolte le olive?

Per produrre un olio nuovo di qualità è fondamentale utilizzare solo drupe sane e raccolte direttamente dalla pianta.

Per fare questo la raccolta viene effettuata tramite abbacchiatori elettrici che, vibrando, scuotono i rami delle piante e lasciano cadere i frutti sulle reti disposte sotto gli ulivi, senza provocare danni ai frutti.

Le olive vengono poi messe in cassette di plastica forate in modo da garantire una corretta aerazione prima della lavorazione.

L’arrivo delle olive in frantoio nel più breve tempo possibile è fondamentale per impedire che la fermentazione dei frutti pregiudichi inevitabilmente la qualità dell’olio nuovo.

Noi della Società Agricola Trevi “Il Frantoio” effettuiamo la molitura delle olive in meno di 12 ore per garantire l’integrità delle caratteristiche nutrizionali e organolettiche del frutto.

Inoltre, nel nostro frantoio, manteniamo la temperatura della pasta di olive sempre tra i 22 e i 23 °C secondo standard quindi ancora più rigorosi rispetto a quanto previsto dal Regolamento europeo n. 2568/91 sulle condizioni da rispettare affinché sull’etichetta dell’olio possa comparire la dicituraestratto a freddo” (ossia quando durante la spremitura, la temperatura della pasta di olive viene mantenuta al di sotto dei 27°C). 

 

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Come scegliere l’olio nuovo migliore?

Abbiamo visto come i produttori di olio si siano trovati a fare i conti con una campagna olearia 2022 piuttosto complessa, per le difficoltà, soprattutto in alcune regioni d’Italia, dovute a un calo della produzione causata da caldo e siccità e per il forte aumento dei costi di produzione.

Abbiamo anche visto tuttavia come la qualità dell’olio nuovo nuovo italiano non sia affatto compromessa ma anzi, come nel caso della DOP “Umbria”, persino migliorata rispetto alla stagione precedente.

Per essere certi di scegliere il miglior olio EVO italiano con un occhio anche al prezzo, sicuramente prediligere la filiera corta rivolgendosi direttamente al produttore è la soluzione più sicura.

Qualora non sia possibile recarsi direttamente in un frantoio, si può sempre acquistare l’olio nuovo online. I migliori produttori dispongono infatti di un proprio shop on line dove indicano chiaramente le caratteristiche e i sapori delle diverse tipologie di oli proposti.

Tra le informazioni da ricercare, per essere certi di acquistare davvero olio nuovo, è importante verificare che il produttore, come sempre facciamo noi della Società Agricola Trevi “Il Frantoio”, su ogni nostra confezione di olio, abbia indicato sull’etichetta l’annata di produzione (ossia 2022/2023).


Questa indicazione, pur non essendo obbligatoria per legge, è un’informazione fondamentale sulla freschezza dell’olio e dunque una garanzia di qualità a tutela del consumatore che, quest’anno, visto il calo della produzione, diventa ancora più indispensabile per evitare di portare in tavola miscele di olio vecchio con olio nuovo.

 

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