Nel 2023, l’olivo Umbro di Sant’Emiliano a Trevi è stato dichiarato monumento naturale. Scopri la sua storia e quella dell’olivicoltura della regione.
L’Umbria è da sempre famosa per il suo olio e la coltivazione dell’olivo è fin dall’antichità una delle principali tra quelle tipiche del territorio. Nella regione sono presenti diversi milioni di piante, tra cui una ultra millenaria: l’olivo di Sant’Emiliano.
Umbria e olivicoltura sono talmente legate a doppio filo che nella regione è stato creato un itinerario che percorre gli oliveti tra Spoleto e Assisi.
In questo articolo ti racconteremo la storia dell’olivicoltura umbra e del più antico e rinomato tra gli olivi locali e ti spiegheremo come puoi scoprirla sul territorio, percorrendo il sentiero degli ulivi.
- Qual è il più vecchio olivo umbro?
- Dove si trova Trevi, la capitale dell'olio?
- Quando e come percorrere il sentiero degli ulivi in Umbria
Qual è il più vecchio olivo umbro?
L’olivo umbro più vecchio e più famoso è quello di Sant'Emiliano, che si trova a Bovara, una frazione del comune di Trevi.
La storia di questo olivo è legata al martirio del santo da cui prende il nome, che avvenne nel 304 dopo Cristo, come documenta un codice del IX secolo d.C., che racconta la vicenda. Il testo cita espressamente un giovane olivo di Trevi al quale il santo fu legato per essere decapitato.
Questa pianta, che dal 2023 è entrata a far parte degli alberi monumentali d’Italia, ha oltre 1.800 anni ed è il secondo albero più vecchio tra quelli del nostro Paese.
Oggi l’olivo di Sant’Emiliano ha un tronco che supera i 9 metri di circonferenza e un’altezza di circa 5 metri, mentre la sua chioma presenta un’ampiezza di oltre 8 metri.
Perché l'Umbria è famosa per l'olivicoltura
L’Umbria è famosa per l’olivicoltura non solo per l’estensione della superficie dedicata agli oliveti nella regione, ma soprattutto per la qualità dell’olio prodotto.
Dall’olivo umbro, infatti, si ottiene un olio dalle caratteristiche superiori, grazie alle peculiarità del territorio. Le condizioni pedoclimatiche della regione, che presenta terreni poveri di acqua ma altamente permeabili, sono ideali per la coltivazione dell’olivo.
La presenza di estati miti e inverni rigidi, in particolare, fa sì che l’olio locale abbia un tasso di acidità ridotto. Le forti escursioni termiche tipiche dell’inizio dell’autunno, invece, garantiscono un prodotto ricco di polifenoli.
In Umbria ci sono attualmente circa 7 milioni e mezzo di piante di olivo, principalmente delle varietà Moraiolo, Frantoio, Leccino, San Felice, Rajo e Dolce Agogia.
Storia dell'olivicultura umbra
La storia dell’olivicoltura umbra inizia nell’antichità. Le prime testimonianze risalgono addirittura all’epoca degli Etruschi, ma è con i Romani che quest’attività ricevette una spinta decisa e aumentarono notevolmente le aree destinate alla coltivazione dell’olivo.
In tarda epoca romana si colloca anche la vicenda del martirio di Sant’Emiliano, a cui è legata la storia dell’olivo umbro omonimo.
Dopo la caduta dell’Impero d’occidente, tuttavia, l’olivicoltura in Umbria conobbe una battuta d’arresto, che portò all’abbandono di numerosi oliveti. La ripresa iniziò nel Basso Medioevo, sotto la spinta degli ordini monastici.
Il massimo sviluppo dell’olivicoltura si ebbe grazie agli incentivi introdotti dallo Stato Pontificio. Le misure adottate per favorire il ripopolamento delle aree incolte ebbero un tale successo che a fine Ottocento la superficie delle aree destinate alla coltivazione dell’olivo era circa il doppio di quella attuale.
Per ragioni climatiche, soprattutto a causa delle gelate del 1929 e del 1956, il numero degli olivi è poi diminuito. Quella dell’olivo, tuttavia, rimane una delle coltivazioni principali dell’Umbria e la produzione olearia non ha mai cessato di essere uno dei fiori all’occhiello della regione.
Dove si trova Trevi, la capitale dell'olio?
In Umbria Trevi è considerata la capitale dell’olio. Questo piccolo borgo medievale si trova in provincia di Perugia, a una ventina di chilometri da Spoleto, lungo l’Appennino umbro-marchigiano. Il territorio comunale è suddiviso in varie frazioni ed è situato tra il Monte Brunette e il Monte Serano.
Trevi presenta un’area pianeggiante, una collinare e una montana. Tutta l’area collinare (da quota 300 a quota 600 m s.l.m.) è interamente ricoperta di olivi. Tra questi, come abbiamo già visto, c’è anche l’olivo umbro più antico e famoso, ovvero quello di Sant’Emiliano.
Da Trevi passa il fiume Clitunno, un corso d’acqua menzionato più volte negli scritti di diversi autori latini e citato anche da poeti come Byron e Giosuè Carducci. Quest’ultimo, in particolare, gli ha dedicato una delle liriche delle Odi barbare, intitolata Alle Fonti del Clitumno.
Per cosa è famosa Trevi
Oltre che per le sue bellezze architettoniche, che le hanno meritato un posto tra i borghi più belli d’Italia, Trevi è famosa per alcuni prodotti agroalimentari di pregio. Tra essi, i più importanti sono il sedano nero e l’olio extravergine di oliva.
L’olio di Trevi è rinomato fin dall’antichità per la sua qualità ed è ottenuto da olive delle varietà Moraiolo, Frantoio e Leccino. I prodotti del territorio che rispettano gli standard del disciplinare possono fregiarsi del marchio DOP con la menzione geografica “Colli Assisi Spoleto”.
Tra gli oli DOP locali c’è anche il nostro Olio EVO Trevi DOP Umbria, che è ottenuto da olive della sola varietà Moraiolo e si distingue per il gusto deciso e l’aroma intenso.
Quando e come percorrere il sentiero degli ulivi in Umbria
Il sentiero degli ulivi può essere percorso a piedi o in bicicletta in qualunque periodo dell’anno. Per ragioni meteorologiche, tuttavia, le stagioni migliori per affrontarlo sono l’autunno e la primavera.
Questo itinerario, che ricade interamente nella provincia di Perugia, copre la Fascia olivata, cioè l’area collinare e pedemontana dominata dagli oliveti, ed è lungo circa 75 km.
Il sentiero, oltre a immergere chi lo intraprende nella storia dell’olivicoltura umbra, è anche un percorso francescano e un’occasione per scoprire alcuni dei più bei borghi medievali della regione.
Il cammino si snoda su strade per lo più sterrate ed è suddiviso in cinque tappe. La partenza è a Spoleto e il primo tratto arriva fino a Poreta, per poi proseguire verso Trevi. Da lì si raggiungono Sassovivo e quindi Spello, da cui inizia l’ultima tappa, che si conclude ad Assisi.
Lungo l’itinerario si trova anche il nostro frantoio, dove produciamo da generazioni olio extravergine di oliva di qualità, nel rispetto della tradizione e onorando i preziosi frutti dell’olivo umbro.