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Il sentiero degli ulivi: l’itinerario da Spoleto ad Assisi

Scritto da Ernesto Guidobaldi | 4 Luglio 2023

Scopri il sentiero degli ulivi: un itinerario che da Spoleto ad Assisi, passando per Trevi, ti immerge nella cultura, nei profumi e nei sapori dell'Umbria.

Tra foreste secolari e borghi raccolti sui colli umbri, la strada degli ulivi offre una suggestione paesaggistica unica, che fonde misticismo, natura, arte e cultura gastronomica.

Nel percorso che da Spoleto porta ad Assisi, c'è sempre un ulivo a disegnare il paesaggio. Infatti, la Fascia Olivata copre circa novemila ettari di terreno e quasi un milione e mezzo di piante di ulivo. le stesse che danno vita al rinomato olio extravergine DOP Umbria.

Tutte queste caratteristiche hanno permesso alla Fascia Olivata di aggiudicarsi la certificazione FAO del programma GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems). Si tratta di un importante riconoscimento che individua ecosistemi particolarmente ricchi in biodiversità.

Iniziamo quindi il viaggio che, attraverso il sentiero degli ulivi, ci accompagna alla scoperta dell'Umbria. Un percorso dove le strade dell'arte si fondono con quelle dei sensi, tra cantine e oleifici che offrono degustazioni di vini e oli extravergine di oliva dal sapore autentico.


In cosa consiste il sentiero degli ulivi in Umbria?

Il sentiero degli ulivi è un percorso che si snoda nel paesaggio unico della Fascia Olivata che va da Assisi a Spoleto. Si può percorrere a piedi o in bicicletta ed è lungo circa 75 km.

Ideato dal CAI, l'itinerario prevede 5 tappe ed è percorribile da escursionisti con una buona preparazione di base. Il tracciato è dislocato in zone collinari con un'altitudine che si aggira intorno ai 500/600 metri con dislivelli non troppo accentuati.

Ogni tappa può essere visitata singolarmente dal momento che i punti di arrivo sono situati nei principali centri urbani. Dagli stessi è possibile raggiungere con facilità le arterie principali o i collegamenti ferroviari.

In ogni sosta, tra una fetta di pane con l'olio e un bicchiere di vino, è possibile assaporare il meglio dell'enogastronomia umbra. Basti pensare che lungo il percorso si trovano numerosi frantoi, aziende agricole e oltre ottanta cantine che producono il rinomato vino sagrantino.

 

Qual è la distanza Spoleto-Assisi?

La distanza stradale da Spoleto ad Assisi è di 46 km. Tuttavia, percorrendo le tappe attraverso le quali si snoda il sentiero degli ulivi la distanza percorsa sarà di circa 75 km.

L'itinerario prevede:

  • Spoleto-Poreta: distanza 14,5 km, percorribile in circa 4 ore 30 minuti.
  • Poreta-Trevi:  distanza 13,5 km, percorribile in circa 5 ore 30 minuti.
    Trevi-Abbazia di Sassovivo: distanza 16,5 km, percorribile in circa 6 ore.
  • Abbazia di Sassovivo-Spello: distanza 16,5 km, percorribile in circa 5 ore 30 minuti.
  • Spello-Assisi: distanza 13,0 km, percorribile in circa 7 ore.

Tuttavia, il sentiero della fascia olivata non può essere misurato solamente in distanze e in minuti. In ogni tratto di strada percorso si incontrerà gente e si assaggeranno prodotti tipici.

Saranno quindi le storie, i profumi e i sapori a scandire il tempo tappa dopo tappa.

 

 

Il sentiero degli ulivi, quali sono le tappe?

Sono 5 le tappe principali che segnano il percorso del sentiero degli ulivi:

  1. Spoleto-Poreta;
  2. Poreta-Trevi;
  3. Trevi-Abbazia di Sassovivo;
  4. Abbazia di Sassovivo-Spello;
  5. Spello-Assisi.

L'itinerario segue a tratti il tracciato dell'antica Via Flaminia romana, ma si perde anche in aree meno conosciute e invita alle deviazioni tra borghi, castelli, acquedotti e abbazie. Luoghi dove la natura si fonde con l'arte e la spiritualità delle terre di San Francesco.

Quello del sentiero degli ulivi può essere considerato a tutti gli effetti un turismo esperienziale, ben lontano da quello di massa. Questo percorso riesce, infatti, a coinvolgere tutti i sensi, grazie alle diverse attività che ciascuno può decidere di vivere lungo la strada.

Ad esempio, è possibile cimentarsi nella raccolta a mano delle olive, degustare la prima spremitura dell'olio e godersi gustosi pic-nic tra gli ulivi.

Scopriamo, dunque, cosa è possibile vedere e fare in ciascuna tappa.

 

1. Cosa fare a Spoleto?

Il primo tratto della Fascia Olivata è detto anche "sentiero delle rocche" perché collega la famosa Rocca di Albornoz di Spoleto alla piccola fortezza di Poreta e prende l'avvio dal Bosco Sacro di Monteluco.

La Valle Spoletana offre da un lato la città (con la Rocca, il Duomo e il centro storico), dall'altro la distesa di ulivi, che disegnano geometrie perfette tra le colline circostanti.

Appena fuori dalle mura medievali, a fianco della Via Flaminia, è possibile ammirare la basilica di San Salvatore. Si tratta di un esempio raro dell'architettura longobarda dell'Italia centrale inserita nel percorso Unesco dell'Italia Langobardorum.

Prima di lasciare Spoleto e incamminarsi verso Poreta è da scoprire la vecchia ferrovia che portava a Norcia. Dismessa ormai da molti anni, mostra ancora nelle stazioni e nei caselli abbandonati dettagli liberty.

Lungo il tragitto di questa prima tappa, rocche, ville, monumenti e opere d'arte danno vita a un paesaggio affascinante che non può lasciare indifferenti.

 

 

2. Cosa fare a Poreta?

Adagiata su una collina, il piccolo borgo di Poreta è circondato fin dal Medioevo da una cinta di mura e protetto da massicce torri.

La Rocca offre un punto di osservazione privilegiato della piana tra Spoleto e Trevi.

A Poreta si trova anche la chiesa intitolata a Santa Maria della Misericordia, in virtù di un'immagine miracolosa raffigurante la Madonna, custodita all'interno e illesa dai danni dovuti ai terremoti.

Lasciata Poreta ci si dirige verso Trevi. Questa tappa è chiamata il "sentiero dell'olio" perché il tracciato, puntellato da oliveti secolari, dal basso della pianura arriva fino alla città di Trevi. Una delle capitali dell'olio extravergine di oliva di qualità.

In questa zona si trovano numerosi frantoi, tra cui quello della Società Agricola Trevi "Il Frantoio". Un'azienda che, di generazione in generazione, tramanda la passione, l'esperienza e la tecnica per ottenere un olio EVO fatto a regola d'arte.

 

 

3. Cosa fare a Trevi?

Questa antica cittadina è conosciuta come "Città dell'Olio" e inserita nella lista dei Borghi più belli d'Italia.

Qui è possibile ammirare il pregiato affresco con l'Adorazione dei Magi del Perugino, che si trova nel santuario della Madonna delle Lacrime. È poi possibile raggiungere il centro storico che accoglie i visitatori con l'elegante Piazza Mazzini, chiusa ad angolo dal Palazzo comunale con la torre civica.

Il Teatro Clitunno, con all'interno un bel sipario dipinto da Domenico Bruschi, ospita numerosi spettacoli nell'arco dell'anno.

Dopo aver visitato la Chiesa di San Francesco e il Duomo di Sant'Emiliano ed essersi persi tra antichi vicoli con il naso all'insù per ammirare balconi fioriti e palazzi nobiliari, potrebbe essere arrivato il momento di fare una sosta per assaggiare il rinomato olio umbro.

Presso la Società Agricola Trevi "Il Frantoio" è possibile visitare il frantoio e concludere l'esperienza con una degustazione di olio EVO accompagnato da prodotti tipici della zona.

 

 

4. Cosa fare all'Abbazia di Sassovivo?

Lasciata Trevi ci si dirige verso Sassovivo percorrendo il "sentiero della montagna" che, nel punto più alto a Roviglieto, raggiunge oltre 600 metri sul livello del mare.

Qui la difficoltà aumenta un po' per via della pendenza del tracciato e per l'asprezza del terreno, ma la bellezza del paesaggio, seppur diversa, resta immutata.

In cima a uno sperone roccioso domina il paesaggio l'Abbazia di Sassovivo, una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina nella Valle Spoletina. Il monastero conserva un impianto architettonico abbastanza articolato e un chiostro romanico, che merita una visita.

Tutt'intorno, una vasta lecceta secolare si estende per circa 7 ettari. Considerata Macchia Sacra e riportata anche nel catasto gregoriano rappresenta una delle più antiche di tutta l'Umbria.

 

 

5. Cosa fare a Spello?

Sassovivo - Spello è la quarta tappa del sentiero degli ulivi. Il tracciato lascia l'Abbazia di Sassovivo per inoltrarsi tra i boschi della montagna circostante e arrivare a Pale, un tempo famosa per le sue numerose cartiere.

Da qui, passando per il castello di Treggio, si raggiunge l'antica città di Spello. Questo comune fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è uno dei meglio conservati e più conosciuti di tutta la regione.

Un tempo sede vescovile, la cittadina offre decine di monumenti e luoghi di interesse tra ville, chiese, musei e resti dell'epoca romana.

Tra le feste più rinomate vi è quella legata all'infiorata di Spello, che ogni anno coincide con la ricorrenza del Corpus Domini.

 

 

6. Cosa fare ad Assisi?

Il percorso che collega Spello alla città di San Francesco ripercorre per ampi tratti le stesse vie calpestate dal santo.

Dopo una piacevole camminata che costeggia il monte Subasio e una salita che conduce all'Eremo delle Carceri, si ridiscende verso Assisi e il Bosco di San Francesco. Si tratta del punto di arrivo del sentiero degli ulivi.

Oltre ai luoghi religiosi in cui è possibile ammirare i capolavori di Giotto e Simone Martini, Assisi offre molto da fare ai visitatori. È, infatti, possibile visitare la Rocca Maggiore, la ricca Pinacoteca Civica, il Tempio della Minerva e l'incantevole Piazza del Comune.

 

 

Qual è il miglior periodo per percorrere la strada degli ulivi?

Il sentiero degli ulivi è percorribile tutto l'anno. Tuttavia, in primavera e autunno le temperature sono più miti e rendono il tragitto sicuramente più piacevole.

Prima di intraprendere il percorso è sempre bene verificare le condizioni climatiche in quanto pioggia e neve potrebbero rendere più difficoltosi alcuni spostamenti.

Per gli amanti dell'olio, però, è l'autunno il periodo migliore per intraprendere il sentiero degli ulivi.

In questa stagione, infatti, si può degustare il sapore unico dell'olio Umbria DOP nuovo e partecipare a numerose manifestazioni tra le quali Frantoi Aperti, la più grande festa dedicata all'olio in Italia.